il gourmet solitario
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9 letture dal Giappone che parlano di cucina giapponese

Libri e manga dal Giappone a tema cucina

Il cibo è da sempre un elemento importantissimo della cultura nipponica, sia che sia cucina casalinga che la tradizionale washoku. Non è un caso che tanti artisti mettano la cucina al centro delle loro opere letterarie, vediamo come:

1) “La taverna di mezzanotte” di Yaro Abe

Grandissimo successo di pubblico per questo manga del 2006, arrivato in Italia nel 2020 grazie a Bao Publishing (che sempre ringraziamo!).

netflix midnight diner tokyo stories

La trama è piuttosto semplice: un izakaya aperta da mezzanotte alle sette di mattina, pronta ad accogliere nottambuli, salary men di ritorno dall’ufficio e personaggi di ogni sorta. Ognuno di loro porta la propria storia nella Taverna di Mezzanotte, dove ad accoglierli c’è “Master”, il proprietario e cuoco sempre pronto a cucinare qualunque piatto gli venga richiesto, a patto che abbia gli ingredienti.

Il mood dell’opera è molto dolceamaro, con picchi di storie molto tristi. Ma, tranquilli, Master saprà guidarvi attraverso la lettura proprio come guida discretamente i vari personaggi…che escono dalla Taverna a pancia e cuore pieno.

La serie Netflix, “Midnight Diner – Tokyo stories” è bellissima.

2) “Gourmet” di Masayuki Qusumi, illustrato da Jiro Taniguchi

Titolo originale “Kodoku no Gourmet” (il gourmet solitario), opera a quattro mani di due grandi artisti del mondo manga e artistico giapponese. Il manga è uscito a puntate sul settimanale Weekly Spa! dal 1994 al 2015, per poi essere adattato in una serie tv suddivisa in nove stagioni, “The Solitary Gourmet“, con Yutaka Matsushige come principale interprete.

E’ la storia di un business man che viaggia per tutto il Giappone e mangia in diversi locali per provare le varie prelibatezze della cucina giapponese.

3) “Nobushi no Gurume” di Masayuki Qusumi

Non ancora tradotto in Italia, questo manga è sempre frutto d Qusumi e scritto successivamente a “Kodoku no Gourmet”, tra il 2014 e il 2018.

Protagonista il simpaticissimo Takashi Kasumi, sessantenne salaryman che si approccia alla sua nuova vita da pensionato. Si annoia, terribilmente ma la svolta arriverà quando capirà di provare un piacere insolito nel mangiare e provare nuovi ristoranti da solo.

La trasposizione in drama la trovate su Netflix (2017) e l’ho amata alla follia, merito di una regia divertente e del bravissimo interprete Naoto Takenaka nel ruolo di Kasumi. Piccolo spoiler: Kasumi ha un alter ego che è un samurai venuto da un’altra epoca…e che è meglio non far arrabbiare!

4) “Le ricette della signora Tokue” di Durian Sukegawa

Durian Sukegawa è uno dei miei autori giapponesi contemporanei preferiti. I suoi libri sono “poesie metropolitane”, dove la città fa da sfondo a vicende molto personali e introspettive. Ne “Le ricette della signora Tokue”, protagonista è Sentaro, un uomo ombroso e solitario che, a causa di un debito contratto anni prima, è costretto a lavorare per un piccolo negozio di dolciumi nei sobborghi di Tokyo. La specialità sono i dorayaki – classici dolcetti fatti di pan di spagna e confettura di fagioli azuki. La vita del negozio e anche quella di Sentaro cambieranno con l’arrivo improvviso di Tokue, una dolce signora dai capelli bianchi che si offre come aiuto pasticcera e tramanderà la sua ricetta per la marmellata perfetta.

Mentre cucinano insieme, tra Sentaro e Tokue si instaura un rapporto profondo che li porterà a confidarsi anche segreti e vecchie ferite del passato. Intanto tutto il quartiere adora i nuovi dorayaki e gli incassi vanno a gonfie vele, fino a quando non verrà fuori il grande segreto di Tokue

Consiglio sia libro che film di questa bellissima e commovente storia. Molto giapponese, soprattutto nel trattare l’isolamento e la solitudine e, allo stesso tempo, l’esaltazione dei piccoli momenti di piacere della vita.

5) “Le ricette perdute del ristorante Kamogawa” di Kashiwai Hisashi

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Immaginate che esista un posto dove possono cucinarvi la vostra ricetta preferita, quella che faceva vostra nonna o quella che avete assaggiato una volta sola in un ristorante che non esiste più e che voleste riassaporare. Nagare e la figlia Koishi gestiscono una trattoria quasi invisibile e si definiscono “investigatori” del cibo. Chiunque riesca a trovarli, può chieder loro di ricreare un piatto del passato e rivivere così l’emozione di quel momento specifico.

Un libro che ricorda molto “Finchè il caffè è caldo” nelle tematiche e nella modalità ‘rivivere ricordo – risolvere nodo emotivo nel presente’, un po’ scaldacuore e a volte non scorrevolissimo, ma piacevole.

Super bestseller in Giappone :)

6) “Le delizie della signorina Ashikawa” di Junko Takase

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C’è Nitani, impiegato dedito al lavoro che non sopporta l’idea di “perdere tempo” per mangiare e c’è la graziosa collega Ashikawa: incarnazione della moglie giapponese ideale, che prepara manicaretti per tutto l’ufficio.

Attraverso l’amore per il cibo, Ashikawa compie in realtà un atto rivoluzionario, rivendicando quanto sia importante la cura di sé e degli altri, in una società con ritmi spesso devastanti e dove non c’è equilibrio tra vita lavorativa e personale.

E’ un romanzo che si presenta come leggero ma che in realtà ci mostra uno spaccato della società giapponese che, ancora una volta, ci si rivela tramite l’atto del cucinare e l’importanza che ha il cibo: tema molto ricorrente nella loro letteratura contemporanea.

7) “Un sandwich a Ginza” & “Una bistecca nella Shitamachi” di Yoko Hiramatsu e Jiro Taniguchi

Due volumi curati da Yoko Hiramatsu e accompagnati dalle bellissime tavole del grande Taniguchi che ci guidano alla scoperta della gastronomia nipponica. Scopriremo insieme ristoranti e locali che hanno fatto la storia nella cultura culinaria giapponese. Un vero e proprio “itinerario del gusto” illustrato e delizioso, sia per gli occhi che per la gola.

8) “Uova” di Tsuji Hitonari

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Librino in formato tascabile che fa parte della collana Kimochi di Rizzoli, completamente dedicata a scrittori contemporanei del Paese del Sol Levante.

L’incipit di “Uova” sembra una puntata di Midnight Diner (citato al punto 1) : tipica ambientazione izakaya e personaggi che si ritrovano periodicamente, se non tutte le sere, davanti al loro piatto preferito a chiacchierare e condividere spicchi di vita, felicità e malinconie. E’ il caso di Satoji e Mayo; lui ex cuoco e lei madre single, che giorno dopo giorno si avvicinano sempre più. Determinante per la riuscita della loro relazione sarà anche il rapporto tra Satoji e la figlia di Mayo, Ouef, che lui riesce a “conquistare” cucinandole il suo piatto preferito in mille varianti diverse: le uova.

“Uova” mostra come i sentimenti talvolta possano essere veicolati dalla cucina. Certi piatti cucinati con amore valgono più di mille parole.

9) “Sushi misto dopo l’amore” di Mitsuyo Kakuta

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Anche questo libro è edito nella sopracitata collana Kimochi di Rizzoli e, ancora una volta, si snoda attorno al cibo e all’atto del cucinare.

Ogni capitolo un personaggio diverso e la sua storia, alcune brevissime, due pagine e via, ma scritte così bene e con caratteri così delineati che ci ritroviamo improvvisamente catapultati nelle vite di queste persone e solidarizziamo subito con le loro vicissitudini e situazioni.

C’è Kyoko che si cucina l’agnello e ricomincia a prendersi cura di se’ dopo una delusione d’amore, o Naoya che si mette ad impastare la pizza con la sorella, che ricomincia così a mangiare…ogni storia è molto emotiva e il cucinare rappresenta un tassello verso la “guarigione”, o comunque verso una nuova consapevolezza di se’.

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