“Morbide guance” di Natsuo Kirino
Atmosfere noir ma anche sentimentali per “Morbide guance”, un romanzo del 1999
L’autrice & “Morbide guance”
Natsuo Kirino è lo pseudonimo di Mariko Hashioka, ritenuta una delle più importanti scrittrici giapponesi, vincitrice di numerosi riconoscimenti letterari. Nata nell’antica città giapponese di Kanazawa nel 1951 è nota soprattutto come autrice di romanzi gialli.
Dopo aver debuttato nel 1993 con il romanzo Pioggia sul viso ha raggiunto la notorietà con il romanzo Le quattro casalinghe di Tokyo pubblicato nel 1997 in Giappone con il titolo originale Out .
Con Yawarakana hoho (titolo originale di Morbide guance) nel 1999 vince in Giappone il premio Naoki.
Nelle traduzioni, il romanzo prende il titolo Disparitions, e le Morbide guance sono le guance paffute di Yuka, la figlia preferita della protagonista, scomparsa misteriosamente a 5 anni.
Nonostante la tematica classica del bambino che scompare e della sua inutile ricerca, questo romanzo non è un giallo tradizionale; la sparizione della bambina è il pretesto narrativo per riflettere su colpa e espiazione, sulla voglia di libertà e sulla ricerca della felicità.
L’ autrice indaga l’animo umano con la solita precisione chirurgica, scava nei ricordi e nei sogni dei personaggi e costruisce un racconto psicologico, un romanzo profondo e doloroso.
Una donna in fuga
Kasumi è una donna sempre in fuga. Appena finito il liceo scappa di casa, lontano dal paesino sul mare in Hokkaido dove è cresciuta, per andare a vivere a Tokyo. Trova lavoro, si sposa e diventa madre di due bambine, Risa e Yuka, la bimba dalle morbide guance che tanto le somiglia, la sua preferita.
Kasumi ha una relazione con Ishiyama, anche lui sposato con due figli. Hishiyama acquista uno chalet in una località di villeggiatura in montagna nell’ Hokkaido, dove invita per trascorrere insieme una vacanza Kasumi e la sua famiglia.
E’ qui che Yuka scompare. Kasumi non riuscirà mai a dimenticare che la bambina scomparirà la mattina successiva ad una notte di passione trascorsa clandestinamente con Ishiyama, durante la quale aveva pensato di poter abbandonare il marito e le figlie, pronta a lasciare tutto per vivere questo amore.
Con la sparizione della bambina tutti gli equilibri si spezzano, e Kasumi vedrà nella scomparsa della figlia preferita il meritato castigo per aver tradito il marito, le figlie e i suoi genitori, dai quali scappò senza neanche lasciare un biglietto di saluto.
Risalendo la corrente
Trascorrono gli anni e Kasumi, convinta che la vita la stia punendo per le sue azioni, è incapace di rassegnarsi alla perdita della figlia e nel cercarla intraprende un viaggio che la riporterà alle sue origini: torna nell’ Hokkaido, l’isola più a nord dell’ arcipelago giapponese da dove un giorno è scappata cercando la libertà e una vita diversa.
Ritrova sua madre, che non la aspettava più:
“ In fondo al cuore, Kasumi si era figurata che sarebbe stata accolta con gioia. Ma sua madre non le perdonava di essersene andata di casa senza dirle niente, Aveva esaurito l’amore per lei, che nel frattempo continuava a scappare.
Tutti colpevoli
Il romanzo racconta e analizza le vite di persone che sbagliano, cedono, travolgono altre vite.
Anni dopo la fine del loro amore, Ishiyama incontra Kasumi e le dice “Ho rubato il tuo tempo, ho rubato quasi tutto il tuo amore, portandolo via alla tua famiglia, ho rubato a te stessa il tuo corpo. Alla fine volevo anche la tua libertà. (…) E il risultato è stato che una delle tue figlie è scomparsa.”
E alla fine, di questa scomparsa tutti si sentono o potrebbero essere colpevoli.
Tutti sono colpevoli, nei fatti o nelle intenzioni.
Titolo: “Morbide guance”
Autore: Natsuo Kirino
Traduttore: Antonietta Pastore
Editore: Neri Pozza
Anno: 2004
Pagine: 508
Prezzo: 18 €
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2 commenti
erico
…letto in un fiato! Coinvolgente la storia, bello lo stile e poi ritrovarsi, incrociando i ricordi alla narrazione, in luoghi percorsi tempo fa e atmosfere sempre tali….
Arigato Violet
Viola Rosai
Mitico, ormai stai diventando super esperto della Kirino anche tu 😉
Amo i libri “circolari”, dove i personaggi devono ritornare all’inizio di qualcosa per ritrovare se’ stessi.