Kifune Shrine: un santuario tra le montagne a nord di Kyoto
A mezz’ora di macchina da Kyoto, un santuario molto particolare si erge tra le montagne
Kibune (貴船) è una piccola cittadina tra i boschi delle montagne a nord di Kyoto, sviluppatasi attorno al Kifune-jinja.
Lo scorcio più famoso è la scalinata di pietra fiancheggiata da due file di lanterne rosse che porta alla Hall del santuario. Fotografata in tutte le stagioni, bellissima soprattutto con la neve e in autunno col suo velo di momiji, la scalinata è il simbolo di Kifune.
La storia del santuario
Il santuario Kifune è dedicato ai kami dell’acqua e della pioggia in seguito a una leggenda: la principessa Tamayori (dea e madre del primo imperatore giapponese) apparve nella baia di Osaka su una barchina gialla (circa 1600 anni fa), dichiarando che la gente doveva costruire un santuario nel punto in cui la barca si sarebbe fermata. Le persone fecero come richiesto e costruirono sul posto una sala per consacrare il dio locale Takaokami no Kami, un dio adorato in quanto fornitore d’acqua.
Questo sito si chiama oggi Okunomiya e rappresenta il cuore del santuario, immerso nel bosco. C’è anche una pietra che rappresenta il punto esatto in cui la barca della dea fu sepolta.
Oltre all’Okunomiya, il Kifune-jinja è composto da altri due siti: il tempio principale e il Yui no Yashiro. Quest’ultimo dovrebbe essere l’ultima tappa toccata dal visitatore del Kifune-jinja e la sua caratteristica sono i foglietti verdi legati su fili di spago. In passato, infatti, i visitatori usavano scrivere i loro desideri sulle foglie…da qui il colore verde usato ancora oggi.
Cavalli & amuleti acquatici
In epoca Heian, la Corte Imperiale patrocinò il santuario e inviava delegazioni che offrivano alle divinità cavalli: un cavallo nero per chiedere pioggia, uno bianco per il bel tempo. In ricordo di questa tradizione, nel santuario c’è una statua rappresentante due cavalli.
Si dice anche che è qui che hanno avuto origine le “ema“, le placche votive in legno con raffigurati sopra cavalli e altri animali. Inizialmente gli imperatori sacrificavano cavalli in carne e ossa ma col tempo passarono a donare al tempio queste rappresentazioni dipinte su legno.
Nella Hall c’è un banchino dove comprare amuleti e un piccolo bacino d’acqua. Anche l’oracolo (omikuji), infatti, è legato all’acqua; per conoscere il proprio futuro bisogna immergere il foglietto nelle acque del santuario (goshinsui – sacre acque) e, solo allora, le scritte appariranno sulla carta bianca. Questi speciali oracoli “acquatici” si chiamano mizuura mikuji e predicono vari aspetti della vita.
Con il tempo, l’acqua impregna la carta e inizia a oscurare la fortuna, quindi non dimenticare di scattare una foto! Anche se non si conosce il giapponese, non c’è da preoccuparsi: c’è un piccolo codice QR sulla carta dell’ omikuji che può essere scansionato con un’applicazione di lettura di codici QR su smartphone. Se esegui la scansione di questo codice, il telefono aprirà una pagina che offre traduzioni della fortuna in inglese, cinese e coreano, nonché una registrazione audio della fortuna!
La cittadina di Kibune
Oltre alla bellezza del santuario, c’è da dire che anche Kibune stessa è un’autentica chicca fuori dal chiassoso ritmo della città. Pochi edifici, costruiti attorno al santuario e in funzione dei suoi visitatori, botteghe artigiane e ristoranti tipici.
I ristoranti, in particolare meritano una visita approfondita vista la loro caratteristica – indovinate un po’ – acquatica.
Questi ristoranti “sospesi” sul fiume, sono chiamati kawadoko e sono in perfetto stile giapponese, con tanti di tatami e, spesso, cameriere in kimono. Inutile provare a descrivere quanto siano scenici e d’effetto, regalando al cliente un’esperienza unica nel suo genere.
info utili
Sito ufficiale del Kifune-jinja > http://kifunejinja.jp/
Orari: 9-00 – 16.30
Ingresso: gratuito
Accesso: 30 min di macchina da Kyoto / un’ora di treno fino a Kibuneguchi Eki /o autobus fino a Kibuneguchi Eki Mae Bust Stop
Un commento
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