9 tradizioni giapponesi per festeggiare il nuovo anno
Dalla visita al tempio, al tradizionale pranzo del primo gennaio, ecco tutto quello che c’è da sapere sul Capodanno in Giappone
Eccoci, ci siamo di nuovo: mancano poche settimane al 31 Dicembre. Il Nuovo Anno ci sta aspettando e con lui arriva una delle feste più tradizionali del Giappone. Sì, perché come noi abbiamo Natale, i giapponesi si riuniscono per festeggiare e passare del tempo in famiglia proprio in vista del nuovo anno.
Questo periodo di passaggio dal vecchio al nuovo anno è chiamato oshogatsu お正月 e una serie di riti lo contraddistingue come una delle “feste stagionali” più tipiche del Giappone.
Vediamo insieme quali:
1) Osoji – le grandi pulizie
Si ritiene che il 1 Gennaio ogni famiglia sia visitata da Toshigami, una divinità che porta fortuna per il nuovo anno. In preparazione per questa occasione speciale, a partire dal 13 Dicembre, i giapponesi si impegnano nell’osoji – 大掃除 , letteralmente “la grande pulizia”. Lo scopo è quello di sbarazzarsi di oggetti inutili e non essenziali e pulire a fondo la propria casa, buttando via tutto ciò che non si usa più.
La pratica permette così di purificare la casa per l’anno nuovo, ma anche di “pulire” il proprio animo ed eliminare tutte le cose superficiali o dannose.
Questa tradizione affonda le radici nella pratica di purificazione buddista raccontata anche nel libro “Soji“, di cui vi avevo parlato in questo post.
Piccola curiosità: non sono solo le case ad essere ripulite a fondo, ma anche le scuole 🙂
2) Nengajo – i biglietti d’auguri
Quando si pensa al capodanno giapponese non si possono dimenticare le cartoline benaugurali. Si chiamano nengajō – 年賀状 e la loro origine risale addirittura al periodo Heian, quando i nobili mandavano lettere ai conoscenti che non riuscivano a visitare di persona, per augurar loro un felice anno nuovo. La tradizione è arrivata fino ai giorni nostri, quando il primo dell’anno in Giappone si usa far visita a parenti ed amici stretti e, agli altri irraggiungibili, ci pensa la famosa cartolina.
Questa deve assolutamente arrivare il 1 di Gennaio – massimissimo entro il 3, allo scadere delle festività – e perciò ogni anno Japan Post fa dimostrazione della sua efficienza per far sì che ogni giapponese trovi le sue cartoline nella buca delle lettere la mattina del primo giorno dell’anno nuovo. Lo sforzo è sovrumano e basti pensare che il numero di cartoline mandate ogni anno dai giapponesi supera di gran lunga quello dei voti postali durante le ultime elezioni americane. Da metà dicembre, le poste dedicano una speciale buca delle lettere 年賀はがき (nenga hagaki) per tutte le cartoline di anno nuovo, così che abbiano già una corsia prioritaria e differenziata.
I Nengajo ritraggono l’animale dell zodiaco dell’anno che sta per cominciare (meglio se versione kawaii). Per il 2021, quindi, il bue.
3) Kagami Mochi – un mochi divino
Decorazione / delizia del capodanno giapponese è il kagami mochi – 鏡餅 , un dolce di riso composto da due mochi rotondi, uno appoggiato sull’altro e sulla cui cima viene messo un daidai, una tipica arancia amara giapponese. Questa composizione rappresenta l’incarnazione del kami Toshigami, che visita le case per il nuovo anno.
I due mochi simboleggiano l’anno che va e l’anno che viene e il daidai, il cui nome significa “di generazioni in generazioni” sta a simboleggiare la continuità.
L’intera composizione viene posizionata davanti al piccolo tempietto shinto casalingo chiamato Kamidana.
il kagami mochi non può essere mangiato fino all’11 di Gennaio, solo dopo che Toshigami-sama ha lasciato l’abitazione.
4) Toshikoshi Soba – spuntino di mezzanotte
La sera di Capodanno il piatto imprescindibile è il toshikoshi soba, un piatto di soba immersi in brodo bollente da mangiare subito dopo la mezzanotte. Non c’è una ricetta particolare ma il suo significato è fortemente simbolico. Infatti, ogni morso ai noodles rappresenta un taglio con l’anno passato, per lasciarsi tutto alle spalle e iniziare l’anno nel migliore dei modi.
5) Osechi Ryori – un pranzo speciale
Se la sera di Capodanno si possono mangiare dei semplici soba, il giorno dopo il piatto principale è uno dei più ricchi e complessi dell’intera cucina giapponese: è l’osechi ryori. La preparazione casalinga è meticolosa e richiede giorni e giorni (ve lo assicuro perché vi ho assistito dal vivo, ospite in casa di un caro amico) ma esistono anche i set già composti ordinabili da ristoranti e negozi che li preparano per l’occasione.
L’osechi è facilmente riconoscibile per il jubako, una sorta di vassoio per bento di lusso completamente laccato. Questa tradizione risale al periodo Heian, e in origine gli osechi erano composti solo da verdure bollite in salsa di soia e zucchero.
Adesso gli osechi comprendono una grande varietà di alimenti e ogni elemento rappresenta un augurio di fortuna, prosperità e buona salute per il nuovo anno.
6) Joya no kane – il suono delle campane
Allo scoccare della mezzanotte i templi buddisti di tutto il Giappone fanno risuonare le proprie campane bonsho con 108 rintocchi. Questo numero rappresenta il numero dei desideri umani che, secondo la fede buddista, portano a dolore e sofferenza.
Joya no kane è un rituale che serve a scacciare queste emozioni negative dell’anno passato e a ripulirsi prima di entrare in quello nuovo.
7) Hatsuhinode – la prima alba
L’Hatsuhinode è la prima alba del nuovo anno ed è uno dei modi più belli per salutare l’anno nuovo. Il massimo è goderselo dalla cima di una montagna, ma anche le spiagge sono molto gettonate. Davvero suggestivo.
Secondo la leggenda, Toshigami-sama , la divinità del Nuovo Anno, appare durante l’alba del primo giorno. Guardare l’alba è un modo di dare il benvenuto nel modo migliore a lui e quindi all’anno nuovo.
8) Hatsumode – la prima visita al tempio
Hatsumode 初詣 è la tradizione giapponese di visitare il tempio, shintoista o buddista che sia, per la prima volta dell’anno. Solitamente questa visita viene fatta alla mezzanotte del primo Gennaio, o al massimo la mattina stessa. Tuttavia, molti rimandano la visita addirittura fino al 3 Gennaio, aspettando che i templi siano meno affollati. Alcuni, come il Senso-ji Temple e il Meiji Shrine a Tokyo hanno anche fino a 4 milioni di visitatori nell’arco dei tre giorni che vanno da fine anno al 3 Gennaio.
Durante la prima visita, si prega per l’anno appena iniziato e si compra il tradizionale omikuji, l’oracolo che predice quanta fortuna avrai nelle relazioni, nel lavoro e nella salute. Se l’oracolo predice una brutta sorte, lo si può arrotolare e attaccare in un’area apposita del tempio, o ad un albero (meglio se un pino) sperando che non si avveri.
Un altro aspetto riguarda gli amuleti e gli altri portafortuna: si devono portare al tempio tutti quelli comprati l’anno precedente per farli incenerire, così che vengano purificati. Questo riguarda in particolare i daruma.
9) Hatsuyume – il primo sogno dell’anno
Il primo sogno dell’anno è quello che si fa nella notte tra il 1 e il 2 Gennaio. Ciò che avviene in sogno predirebbe eventi per l’anno a venire ed è di particolare auspicio sognare il Monte Fuji, un falco e una melanzana.
Questa credenza risale al periodo Edo e si dice che questi tre elementi fossero i favori dello shogun Tokugawa Ieyasu. Ma perché proprio questi tre?
Il Monte Fuji, in tutta la sua magnificenza di montagna più alta del Giappone e divinità, augura a chi lo sogna di raggiungere grandi obiettivi. Anche il falco, con il suo volo maestoso, rappresenta il conseguimento di sogni e aspirazioni. La melanzana, invece, non ha nulla a che fare con questo tema del puntare in alto ma è di buon augurio perché viene pronunciata come il verbo nasu, 為すche significa “riuscire”.
Bene, adesso che vi ho dato delle indicazioni su come i giapponesi passano questo periodo tra la fine di un anno e l’inizio di un altro, potete assimilarne alcune (le grandi pulizie e le cartoline), mentre per altre, soprattutto quelle culinarie, dobbiamo proprio viaggiare e provare l’esperienza di un Capodanno in Giappone 🙂